Da "Low Velocity
Collisions" un articolo di Bruce F. McNally, Robert A.
DuBois
Per impatto a bassa velocità si
considera generalmente un impatto in cui la variazione di
velocità dei veicoli coinvolti risulta essere al di sotto di 8 mph (~13 Km/h).
Nelle collisioni a bassa velocità desta perplessità la
rivendicazione di lesioni, perché spesso non sembrano essere
correlate all'entità dei danni riportati dai veicoli. Le
collisioni a bassa velocità devono essere inquadrate in una corretta
prospettiva; occorre comprendere non solo i principi della
dinamica dei veicoli e dei danni ai veicoli, ma anche il
meccanismo dell'origine delle presunte lesioni. Un significativo
numero di ricerche è stato eseguito da varie organizzazioni
negli ultimi anni al fine di correlare le collisioni a bassa
velocità alla natura delle lesioni provocate in queste
collisioni.
Il primo passo per analizzare una
collisione a bassa velocità è l'esame della documentazione dei
danni riportati da tutti i veicoli coinvolti. Se non ha
disponibile questa documentazione, il Tecnico Ricostruttore può
non avere sufficienti elementi per rispondere alle domande che
gli vengono poste. Una buona documentazione include le fotografie
dei veicoli con particolari dell'assemblaggio dei paraurti, delle
sue componenti interne e dell'area di contatto.
In base ai danni documentati, può essere fatta una stima della
velocità dimpatto. Altri calcoli, come la variazione di
velocità di ogni veicolo, sono necessari per determinare gli
effetti dellimpatto sugli occupanti dei veicoli. Le sezioni
seguenti descriveranno i risultati di crash test in specifici
tipi dimpatto. Ogni tipo di collisione ha caratteristiche
proprie, perché distinto e caratteristico è il movimento degli
occupanti (cinematica degli occupanti) in ogni tipo di
collisione. Per questa ragione, per ogni tipo di analisi è
descritto un metodo leggermente differente.
Tamponamenti a bassa velocità
Dopo avere correttamente documentato i danni ai veicoli,
o la mancanza di danni, si può valutare l'intensità della
collisione. Negli impatti in cui cè disallineamento
strutturale del veicolo o una profonda introflessione della parte
anteriore del veicolo che ha colpito, non si tratta probabilmente
di collisione a bassa velocità. Ci sono alcune eccezioni, come
un impatto concentrato contro un oggetto ristretto, che, anche in
caso di relativa bassa velocità, può talvolta risultare in
danni significativi.
Questo danno è
consistente con un DV di 13 Km/h
ed è il risultato di un urto contro il pannello posto sotto il
paraurti.
Quando i paraurti dei veicoli non si
trovano alla stessa altezza, limpatto può concretizzarsi
sopra o sotto il paraurti. Questo tipo di collisione è comune
quando unautovettura collide contro un pickup.
Limpatto può concretizzarsi sotto il paraurti, anche se i
paraurti dei veicoli venuti a collisione si trovano alla stessa
altezza, quando entrambi si trovano in frenata. Durante la
frenata il peso "scivola in avanti", così la parte
posteriore del veicolo anteriore si alza, mentre la parte
anteriore del veicolo che segue si abbassa. Il veicolo colpito
sotto il paraurti, può sostenere danni significativi, mentre
laltro che colpisce con il paraurti può non riportare
danni evidenti. Occorre esaminare attentamente le deformazioni
del veicolo colpito; se le deformazioni, ancorché intense,
interessano solo il pannello posto sotto il paraurti, è
probabile che si tratti di collisione a bassa velocità. Se le
deformazioni interessano anche parti strutturali, oppure se il
veicolo a causa dei danni riportati non può riprendere la
marcia, è certo che non si tratta di collisione a bassa
velocità.
Una collisione si concretizza sopra il paraurti quando il
paraurti anteriore del veicolo che colpisce è più alto del
paraurti posteriore del veicolo colpito, per esempio un
fuoristrada che tampona una coupé. Il paraurti anteriore del
veicolo che tampona, colpisce il pannello che si trova sopra il
paraurti del veicolo tamponato; ne possono derivare danni
significativi persino a bassa velocità dimpatto.
Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi tests d'impatto a
velocità variabili, nei quali sia nel veicolo tamponante sia in quello
tamponato, erano presenti persone persone che volontariamente si sono sottoposte
ai tests. Gli
occupanti del veicolo tamponato non avevano sentore
dell'imminente impatto. Naturalmente essi sapevano di essere
coinvolti nel test, ma non sono stati osservati segni di tensione
o di vigilanza tali da ridurre i movimenti
provocati dall'impatto.
Questi tests sono stati eseguiti a velocità comprese fra 2 e 13
Km/h; in maggioranza la variazione di velocità era di 8 Km/h.
Molti dei soggetti volontari sono stati esposti a diversi impatti
nel giro di uno o due giorni. In queste collisioni non sono state
registrate lesioni significative. Un piccolo numero di volontari
ha riportato un lieve dolore od una rigidità del collo molto
breve; i sintomi più significativi hanno avuto una durata di tre
giorni per soggetti che erano stati sottoposti a 19 tests
dimpatto in meno di 4 ore. La maggioranza dei tests sono
risultati senza effetti transitori persino in soggetti esposti a
numerose prove.
Impatto frontale
In ogni tamponamento c'è anche un impatto frontale, che
è l'impatto del veicolo che colpisce. Molto spesso una richiesta
di lesioni viene fatta dagli occupanti di un veicolo coinvolto in
una collisione frontale. Per correlare la consistenza delle
lesioni all'intensità della collisione, deve essere determinata
la variazione di velocità (DV) risentita
dagli occupanti del veicolo. Il metodo di analisi è simile al
modo in cui si opera nei tamponamenti. La differenza
significativa è il livello di tolleranza degli occupanti alla
variazione di velocità. Molti ricercatori hanno osservato che un
individuo ha meno probabilità di riportare lesioni in un impatto
frontale rispetto ad un tamponamento di intensità simile. Questo perché il movimento degli occupanti allinterno del veicolo
è differente. Un altro significativo fattore, consiste nel fatto
che negli impatti frontali gli occupanti hanno la possibilità di
accorgersi dellimminenza dellurto e possono così
predisporsi puntellandosi adeguatamente. Ciò può ridurre il
loro movimento e di conseguenza ridurre il rischio delle
potenzialità lesive.
Le ricerche nellarea degli scontri frontali a bassa
velocità, includono le performance di centinaia di crash test
frontali che hanno coinvolto una larga varietà di veicoli. In
questi crash test eseguiti a varie velocità, sono state impiegate persone che
volontariamente si sono sottoposte alle prove. Sono stati utilizzati strumenti di
misura, per registrare la velocità dimpatto e la
risultante variazione di velocità risentita dal veicolo.
La variazione di velocità è stata generalmente compresa fra 2 e
19 Km/h, con la maggioranza dei tests che hanno prodotto
variazioni di velocità di circa 8 Km/h. Molti dei volontari sono
stati soggetti a diversi tests nel giro di 1 o 2 giorni. Non sono
state riportate lesioni significative. Un piccolo numero di
volontari ha risentito di un leggero dolore alla testa o di una
rigidità del collo di breve durata, sintomi che sono scomparsi
nel giro di 3 giorni in quelle persone che sono state soggette a
19 tests in meno di 4 ore.
Impatto obliquo
In un impatto pieno, mentre i due veicoli sono in
contatto, per un breve periodo di tempo percorrono un certo
spazio esattamente alla stessa velocità. Questo non avviene in
un impatto obliquo. In questi impatti uno dei veicoli scivola
lungo la superficie dell'altro. Può capitare che i veicoli
risentino della stessa variazione di velocità, ma questo è un
aspetto poco significativo quando si analizzano incidenti di
questo genere. Una collisione obliqua si verifica tipicamente
quando un veicolo procede parallelamente ad un altro, sia nella
stessa direzione sia in direzione opposta. Un impatto parziale,
od obliquo, può anche verificarsi quando un veicolo che procede
a velocità molto bassa, ne colpisce un altro che viaggia più
velocemente (come ad esempio accade spesso nei parcheggi, quando
i veicoli in transito sono colpiti lateralmente da quelli in
manovra). La collisione obliqua può risultare in significativi
danni superficiali ai veicoli. Per la sua natura questo tipo di
collisione è analizzata in modo diverso dalle altre. Il
movimento degli occupanti in una collisione obliqua è spesso
poco più che una semplice oscillazione. Solo in casi
estremamente gravi, gli occupanti possono essere soggetti a
movimenti incontrollati così intensi da minacciare la loro
sicurezza.
Il metodo più comunemente impiegato per analizzare una
collisione obliqua, consiste nel comparare i danni di uno od
entrambi i veicoli, ai danni riportati da veicoli simili nei crash test . Se può essere fatta una comparazione diretta fra i danni
dei veicoli coinvolti nellincidente e quelli del veicolo
testato, il risultato del crash test può essere usato per
stimare laccelerazione applicata agli occupanti.
Le fotografie mostrano i danni
riportati in seguito a tre distinti test d'impatto obliquo. Gli
occupanti calzavano caschi ai quali erano applicati degli
accelerometri, per misurare laccelerazione applicata alla
testa. In ognuno di questi tests, laccelerazione applicata
alla testa degli occupanti non è stata superiore 0,75 g. La
cinematica degli occupanti può essere descritta come una
semplice piccola oscillazione. Questo movimento non è stato
sufficiente per causare il contatto fra gli occupanti e le
strutture interne del veicolo.
Un altro tipo di collisione parziale, si
verifica quando la porta aperta di un veicolo è colpita da un
altro veicolo. Persino quanto la porta è scardinata
completamente, il movimento risentito dal veicolo e dai suoi
occupanti è trascurabile. Nei numerosi tests di questa natura,
limpatto non è stato sufficiente a spostare il veicolo
colpito dalla sua posizione statica. Le fotografie mostrano i
danni risultanti da alcuni impatti di questo genere.
Impatti laterali
Gli impatti laterali a bassa velocità, generalmente
risultano in significative introflessioni della carrozzeria del
veicolo colpito sul fianco, con piccole deformazioni al paraurti
anteriore (o posteriore) del veicolo che ha portato il colpo. Se anziché la carrozzeria vengono colpite le ruote, i danni devono
essere attentamente considerati. La ruota è la parte più
resistente del lato del veicolo. Un significativa forza può
essere applicata ad una delle ruote prima che possano provocarsi
danni significativi alla struttura del veicolo. Se il veicolo
colpito sul fianco riporta danni solo nel pannello laterale, il
danno può facilmente essere valutato per determinare la
dimensione della collisione.
Un impatto laterale può essere analizzato in modo simile ad un
impatto obliquo. Viene fatta una comparazione diretta fra i danni
del veicolo colpito sul fianco ed i veicoli testati; anche la
cinematica degli occupanti può essere correlata con l'intensità
della collisione.
In molti casi una deformazione minore, indica
che la forza è stata di intensità non sufficiente a superare
l'attrito fra pneumatici e superficie della strada; in questo
caso il movimento risultante del veicolo colpito, è soltanto una
lieve oscillazione.
Occorre considerare che i pannelli laterali si deformano
facilmente: la fotografia che segue, mostra i danni provocati
tirando alcuni calci alla porta posteriore.
Si possono osservare danni significativi
provocati da forze di intensità relativamente piccola.
L'autovettura in fotografia richiede approssimativamente 6800N di
forza applicata all'area deformata per superare l'attrito fra
pneumatici e superficie stradale. La forza applicata alla porta
era soltanto una frazione di essa.
Le fotografie che seguono sono esempi di impatti laterali a bassa
velocità. Una descrizione dellaccelerazione applicata agli
occupanti ed i danni risultanti è inclusa in ogni fotografia. I
risultati dei test dimpatto come questo, sono usati per
essere comparati alle collisioni reali.
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La forza che ha provocato
questi danni è risultata
in un'accelerazione di
picco applicata alla testa
di 0,61 g
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La forza che ha provocato
questi danni è risultata
in un'accelerazione di
picco applicata alla testa
di 0,74 g
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Conclusioni
Quando si indaga su un impatto a bassa velocità, è
importante comprendere la dinamica della specifica collisione. Un
impatto a bassa velocità paraurti-paraurti, risulterà in
piccoli danni od addirittura in nessun danno. Il tipico impatto a
bassa velocità che il Tecnico Ricostruttore deve affrontare, è
il tamponamento in conseguenza del quale gli occupanti del
veicolo tamponato reclamano lesioni. Nei casi in cui l'intensità
dei danni non sembra essere correlata con le lesioni reclamate,
un Tecnico Ricostruttore competente può essere capace di
quantificare la dimensione della collisione e può fare una
valutazione della consistenza delle lesioni lamentate.
Lapproccio migliore è di documentare in modo appropriato
levento, in modo che si possa fare una valutazione
oggettiva. Spesso viene chiesto al Tecnico Ricostruttore di
valutare un impatto accaduto diversi anni prima ed accade che non
si possa valutare la collisione a causa dellinsufficiente
documentazione dei veicoli e dei loro danni. Questo problema
potrebbe essere risolto, semplicemente con una buona
documentazione fotografica.
Robert A. DuBois è il
Presidente del Northeast Collision Analysis. E' un "Accident
Reconstructionist" certificato. E' membro dell'Institute of
Police Technology and Management (IPTM), Università della
Florida, presso il quale è stato insegnante di "Accident Reconstruction". E' autore di numerose pubblicazioni in
questa materia.
Bruce F. McNally, è il Direttore dei tests e ricerche del
Northeast Collision Analysis. E' un "Accident
Reconstructionist" certificato, accreditato dalla
Accreditation Commission for Traffic Accident Reconstruction
(ACTAR). E' il resposnabile dei tests a bassa velocità e delle
ricerche sulla cinematica degli occupanti degli autoveticoli per
il Northeast Collision Analysis. Ha pubblicato numerosi articoli
di ricostruzione di incidenti, cinematica degli occupanti, e
biomeccanismo delle lesioni
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