I rilievi descrittivi

 

I rilievi descrittivi spesso consentono di apprendere informazioni non sempre desumibili attraverso la rappresentazione in scala dell'area teatro dell'incidente ed a volte neanche dalle fotografie. Si intuisce dunque quanto siano importanti.

Per una descrizione corretta di luoghi, veicoli, deformazioni strutturali, tracce ecc., occorre innanzi tutto stabilire un orientamento, con riferimento al quale osservare e descrivere in maniera ordinata e con metodo che va dal generale al particolare e, generalmente, da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, tutto ciò che ha attinenza con il fatto, nel nostro caso con l’incidente stradale. 
Fissato il convenzionale orientamento, si descrivono le caratteristiche della strada e dell’ambiente nel suo insieme, il tipo e lo stato del piano viabile, le condizioni di visibilità, la segnaletica sia orizzontale sia verticale, l'entità il tipo e la progressione delle deformazioni residuate ai veicoli, le posizioni dei veicoli stessi, degli oggetti e di tutte le tracce connesse con l’incidente stradale, sia quelle prodotte nella fase di collisione, sia nelle fasi antecedente e successiva. Per ogni traccia di qualsiasi tipo (ematiche, abrasioni, gommose, di liquidi, di terra ecc.), occorre che siano descritte sede, posizione, estensione, forma, progressione e direzione. 

Nella pratica capita a volte che, a causa di misurazioni errate o trascritte in modo non corretto dai Rilevatori, non si possa ricollocare nella planimetria in scala gli elementi oggettivi nella loro esatta originaria posizione. Spesso tuttavia con l'ausilio dei rilievi descrittivi e fotografici, si riesce a sopperire a questo inconveniente. 
I rilievi descrittivi costituiscono, insomma, un'importante integrazione dei rilievi planimetrici e fotografici.