TUTORIAL
Lo scopo di questo tutorial non
è insegnare a ricostruire un incidente stradale, ma illustrare l'uso di alcune
procedure che compongono il programma e quindi spiegare come Cetris Tool Kit
Pro può essere utilizzato nell'analisi complessiva di un incidente stradale.
Ricostruiremo dunque un incidente stradale con queste precise finalità,
tralasciando l'analisi di quegli aspetti che sono al di fuori dei nostri precisi
scopi.
Sommario
Verso le ore 12.00
del .... , nel centro abitato di .... si verificava un incidente
stradale, nel
quale rimanevano coinvolti il signor Mario Bianchi di anni 22,
alla guida di unautovettura Fiat Punto, ed il signor Marco
Rossi di anni 67, alla guida di una bicicletta.
L'automobilista percorreva la strada statale che attraversa l'abitato di ... da nord verso
sud, mentre il ciclista, proveniente da Via Manzoni, che, rispetto alla
direzione predetta confluisce sul lato sinistro della Statale, si stava
immettendo sulla strada prioritaria con manovra di svolta a sx per
dirigere verso sud.
Assumiamo che gli Agenti di Polizia intervenuti nei rilievi, abbiamo rinvenuto i
due veicoli nelle rispettive posizioni di quiete assunte dopo l'urto e che tali
posizioni siano state riportate nel disegno allegato al loro rapporto. Esaminato
il rapporto di Polizia apprendiamo quanto segue:
-
l'autovettura veniva rinvenuta
sulla corsia sud della Statale, qualche metro dopo il centro dell'intersezione che la Statale forma con la
Strada Comunale Via Manzoni dalla quale proveniva il ciclista;
-
la bicicletta veniva rinvenuta
in prossimità del
centro della carreggiata, adagiata sul fianco sinistro,
con la parte anteriore rivolta verso il lato destro della
strada, circa 10 metri a sud del punto in cui si era concretizzato lo
scontro;
-
la
traiettoria seguita dalla bicicletta nello spostamento post urto, era
deviata di circa 5° a dx rispetto alla traiettoria con cui l'autovettura era
giunta all'urto;
-
gli Agenti avevano
rilevato e fissato con misurazioni due
tracce di frenata parallele lunga ognuna mt 27, lasciate impresse
sull'asfalto dai pneumatici
della Fiat Punto; tali tracce erano orientate obliquamente da
sinistra verso destra e deviavano decisamente a dx circa 2 metri prima
del punto in cui avevano termine;
-
attraverso
specifici elementi, gli Agenti avevano
individuato la zona in
cui si era concretizzato lo scontro, che avevano localizzato due metri
prima del punto in cui avevano termine le tracce di frenata impresse dai
pneumatici dell'autovettura, ovvero nel punto in cui deviavano decisamente.
Assumiamo che dal rapporto di
Polizia e dalla fotografie allegate, sia stato possibile constatare con certezza
che lo scontro era stato di tipo frontale laterale eccentrico, e che si era concretizzato fra
la parte anteriore lato sx dell'autovettura e la parte centrale
del lato destro della bicicletta; inoltre, che per effetto della collisione, mentre la
bicicletta era stata proiettata in avanti, il ciclista, sbalzato di sella e
finito sopra il
cofano dell'autovettura, aveva battuto la testa contro il montante anteriore e
che questo contatto aveva provocato un trauma cranico a cui era conseguito il
decesso del ciclista.
Siamo dunque nell'ipotesi che lo scopo di questa ricostruzione, sia di accertare
per conto dell'Autorità Giudiziaria, quale sia stata nella circostanza la
condotta adottata dall'automobilista per verificare se sia stata prudente e, in
caso negativo, se la condotta imprudente sia stata causalmente efficiente alla
produzione dell'incidente.
I veicoli
Autovettura: Fiat Punto cilindrata 1242 c.c. alimentata a benzina, massa (con
conducente) 935 Kg;
Lunghezza: 3,76 m: Larghezza: 1,63 m; Passo: 2,45 m.
Bicicletta: tipo donna;
Massa 20 Kg.
Le strade
Statale: carreggiata a doppio senso di circolazione,
divisa in due corsie dalla striscia longitudinale continua di
mezzeria: larghezza corsie mt 4,00. Tratto parte di un lungo
rettilineo fiancheggiato da case ed edifici contigui. Profilo
longitudinale pianeggiante. Si annota la presenza di un attraversamento pedonale
a nord ed in prossimità dell'intersezione. Limite massimo di velocità di 50 Km/h.
Via Manzoni: strada comunale che,
rispetto alla direzione nord/sud, sfocia perpendicolarmente sul lato sx della Statale; all'altezza
dello sbocco è presente segnale di Stop e striscia orizzontale di arresto.
Condizioni meteo buone, piano viabile
asfaltato, ruvido, asciutto, visibilità
buona.
Esame
degli atti
Esaminiamo la planimetria in scala dell'area
teatro dell'incidente, nella
quale sono riportati gli elementi oggettivi rilevati dagli Agenti;
la planimetria in scala è stata redatta sulla base dello schizzo allegato al
rapporto di Polizia.
clicca
Per impostare con metodo il lavoro dobbiamo domandarci quali sono le informazioni
che occorre fornire al Giudice, affinché possa avere sufficienti elementi di
valutazione. Direi le seguenti:
-
quantificare
a quale distanza dalla zona di collisione si trovava la Fiat Punto, nell’istante in cui il ciclista ha iniziato la manovra
d’immissione sulla strada prioritaria;
-
stimare
la velocità di marcia dell’autovettura nel momento in cui il conducente
ha avuto la percezione della necessità di frenare, anche per stabilire se
era superiore a quella massima consentita e comunque per fornire informazioni
onde consentire di valutare se fosse equamente commisurata alle circostanze
di tempo e luogo;
-
accertare
se la velocità eventualmente superiore alla massima consentita o non
moderata rispetto alle circostanze di tempo e luogo, abbia avuto efficienza
causale nella produzione dell'incidente o possa comunque essere messa in
rapporto di causa con la sua realizzazione.
Se riusciremo a fornire queste informazioni, probabilmente il Giudice sarà in
grado di valutare la condotta adottata dall'automobilista.
Analisi dinamica e ricerca della velocità
Gli elementi oggettivi disponibili, consentono di eseguire l'analisi
dinamica, volta alla ricerca sia della velocità con cui la Fiat Punto è
giunta all'urto, sia della velocità a cui procedeva negli istanti
immediatamente antecedenti lo scontro.
Conosciamo, infatti, gli spazi che i due veicoli hanno percorso
dopo essersi scontrati, le traiettorie che hanno seguito, e lo spazio lungo
il quale si è resa efficace la frenata della Fiat Punto prima della collisione.
Con questi elementi, per calcolare la
velocità della Fiat Punto possiamo avvalerci del metodo
della conservazione della quantità di moto (tralasceremo per semplicità gli
effetti del caricamento del ciclista sul cofano dell'autovettura).
Stimiamo
il coefficiente di attrito per
lo scorrimento dopo l'urto della bicicletta riversa su un fianco pari a 0,45 ed
il coefficiente di efficienza frenante riferito all'autovettura pari a 0,7. Ricordiamo che
dopo lo scontro la bicicletta ha percorso lo spazio di 10 metri e l'autovettura
di 2 metri. Digitiamo nella scheda i dati di
impostazione:
All'esito
dell'analisi la velocità all'urto della Fiat Punto risulta essere stata di
circa 5,5
m/s, pari
a circa 20 Km/h.
Avendo inserito anche la
lunghezza dello spazio di frenata ante urto, questa procedura ha calcolato
automaticamente anche la velocità dell'auto all'inizio dell'azione
frenante, che risulta essere di circa 19,30 m/s pari a circa 69 Km/h.
Con un'unica procedura, dunque, è stato possibile risalire sia alla velocità di
arrivo all'urto della Fiat Punto, sia alla sua velocità negli istanti antecedenti lo
scontro.
Siccome
questo tutorial è finalizzato a
conoscere l'uso delle procedure che costituiscono il programma, facciamo
l'ipotesi di non conoscere ancora la velocità dell'autovettura all'inizio della
frenata, ma
soltanto quella di arrivo all'urto, in modo da poter illustrare l'uso di altre procedure
per pervenire all'incognita ricercata.
Cerchiamo allora di stimare la velocità di marcia della Fiat Punto,
ovvero la velocità nell'istante in cui il conducente ha avuto la percezione
della necessità di frenare.
Conosciamo lo spazio percorso in frenata dall'autovettura (25 metri) ed il coefficiente di
efficienza frenante, che, all'esito delle nostre analisi, abbiamo stimato pari a
0,7.
Essendo nota la velocità all'urto, per calcolare la velocità all'inizio
dell'azione frenante, possiamo utilizzare la scheda "Velocità e tempo
in funzione di accelerazione e spazio" che possiamo trovare cliccando sulla
barra dei menu alla voce "Velocità" e, una volta aperto l'elenco a
discesa, cliccando sul titolo "Incremento di velocità". Digitiamo i dati d'impostazione, avendo cura di inserire nella casella
"accelerazione" il valore 6.86, corrispondente alla decelerazione che
ha contraddistinto la frenata (ricordiamo di avere stimato il coefficiente di
efficienza frenante pari a 0,7):
Il risultato ottenuto è 19,30 m/s pari a circa 69 Km/h (naturalmente il
risultato è uguale a quello ottenuto con la procedura basata sulla
conservazione della quantità di moto, che non abbiamo preso volutamente in
considerazione, in modo da poter illustrare l'uso di altre procedure).
Spazio
e tempo occorrenti per l'arresto
Stimato l'intervallo psicotecnico pari ad 1
secondo (non vi sono ragioni per prendere in considerazione un tempo
maggiore,
tenuto conto della giovane età dell'automobilista e delle buone condizioni
ambientali), ed essendo noto che l'autovettura procedeva alla velocità di
circa 19,30 m/s (circa 69 Km/h), possiamo calcolare lo spazio che sarebbe occorso per l’arresto
del veicolo, avvalendoci della scheda "Spazio e tempo occorrenti per
l'arresto" il cui titolo troviamo nell'elenco a discesa che possiamo
aprire cliccando
sulla voce "Arresto" della barra dei menu.
Digitiamo i dati d'impostazione
otteniamo i risultati seguenti:
-
spazio totale occorrente per l'arresto 46,5 m circa, di cui circa 19,30 m percorsi nell'intervallo psicotecnico ed il resto sotto azione frenante;
-
tempo totale occorrente per l'arresto 3,81 sec, di cui 2,81 sec percorsi sotto azione frenante.
Distanza
di percezione del pericolo
Alla luce dell’analisi fin
qui compiuta, possiamo conoscere a quale distanza si trovava la Fiat Punto
dalla zona di collisione, nell’istante in cui il conducente ha avuto
percezione del pericolo costituito dall'immissione del ciclista e quindi
della necessità di frenare.
Come emerge dai nostri calcoli,
prima di giungere all'urto la Fiat Punto ha percorso circa 19,30 metri nell'intervallo psicotecnico,
e circa 25 metri dall'inizio della frenata all'urto; dunque nel momento in
cui il conducente ha avuto percezione del
pericolo, vale a dire quando ha visto il ciclista inserirsi dalla sua
sinistra, distava circa 44,30 metri dalla zona in cui si è concretizzato
l’urto.
Questo spazio non era sufficiente per poter fermare la corsa dell’auto
che guidava, poiché, come abbiamo visto, a quella velocità lo spazio
minimo necessario per poter fermare l'auto era di circa 46,50 metri; questo
naturalmente spiega perché si è verificato l'incidente.
Diverso sarebbe stato se l'automobilista avesse contenuto la velocità entro il
limite massimo vigente, poiché in questo caso avrebbe avuto la possibilità
di fermare il suo veicolo prima che pervenisse nella zona di collisione.
Possibilità che avrebbe avuto, al di la di ogni altra considerazione, anche se la velocità fosse stata pari alla
massima ammessa; infatti, alla velocità di 50 Km/h, pari a circa 14 m/s, lo spazio totale di arresto sarebbe stato
il seguente (utilizziamo ancora per questo calcolo, la scheda "Spazio
e tempo occorrenti per l'arresto"):
-
spazio totale occorrente per l'arresto 28 m circa, di cui circa 14 m
percorsi nell'intervallo psicotecnico ed il resto sotto azione frenante;
-
tempo totale occorrente per l'arresto 3 sec circa, di cui circa 2 sec percorsi sotto azione frenante.
Dunque uno spazio ampiamente ridotto rispetto a quello che il
conducente aveva disponibile nel momento in cui ha avuto percezione del
pericolo, che, ricordiamo era di oltre 44 metri. Emerge chiaramente che è stato a causa della velocità eccessiva, che
l'automobilista non ha potuto evitare lo scontro.
Conclusioni
All'esito delle nostre analisi, abbiamo reso interpretabili le
informazioni che si potevano ricavare dagli elementi oggettivi rilevati
dall'organo di Polizia intervenuto nei rilievi dell'incidente.
E' evidente come in questo caso, al di là della
condotta tenuta del ciclista deceduto, l'eccessiva velocità a cui
procedeva l'automobilista e quindi la sua condotta imprudente, sia stata
causalmente efficiente alla realizzazione dell'evento.
Riteniamo che queste informazioni possano essere utili al Giudice per poter giudicare serenamente i comportamenti delle persone
coinvolte nello scontro.
Ricordiamo,
tuttavia, che lo scopo di questo tutorial non è insegnare a ricostruire un
incidente stradale, ma spiegare l'uso delle
procedure del programma.
Video
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